DALL’ALTRA PARTE

­Una casa separata da un confine, che l’uomo ha deciso a seguito di un temporaneo armistizio, diventa metafora dell’attesa, di un’esistenza in bilico tra realtà e illusione, mentre intorno risuonano i rumori di un campo di battaglia. Atom e Levana, superstiti di uno scenario quasi apocalittico, sono due tragicomici sposini, impolverati e sbilenchi, riaffiorati dalla ‘porta del tempo’ di un vecchio film muto, che trascorrono i giorni dentro la loro piccola casa rotta, in attesa che il figlio, partito per la guerra, torni illuminare di speranza il presente. C’è una guerra ora e sempre, da qualche parte nel mondo, che alimenta quella dimensione di fragilità e smarrimento in cui Atom e Levana – mossi dal desiderio di arrivare dall’altra parte del confine e di ricongiungersi al figlio – sono indotti a vivere, incarnando di fatto una condizione del tutto umana e attuale. L’esistenza precaria di Atom e Levana ha dunque bisogno di essere reinventata con l’unico mezzo ancora possibile, l’immaginazione. Ed è proprio attraverso la fantasia che i due personaggi creano una nuova ‘realtà’, sognando perfino che i loro abiti dismessi possano prendere vita restituendo esistenza all’amato figlio. 

(Silvia)