GIGLIOLA SARZI
Gigliola Sarzi (Legnago (VR) 1931 – Reggio Emilia 2020), sorella minore di Lucia e Otello. Come il fratello, Gigliola dedicò la maggior parte della sua carriera artistica all’esplorazione dei linguaggi del Teatro di Figura, spaziando fra le molteplici possibilità linguistiche concesse dall’arte dei burattini. La sperimentazione teatrale, la commistione di linguaggi e tutto il percorso di avvicinamento che ha visto il mondo dei burattini interagire e mescolarsi in quello della narrazione è fortemente debitore verso Gigliola Sarzi. Calcò le scene fin da bambina, guidata dal padre Francesco maturando una precoce consapevolezza di sé e una fierezza, che l’accompagnerà in tutta la sua vita professionale. Gigliola mosse i suoi primi passi in baracca durante gli anni più difficili per il sostentamento della compagnia paterna, quando Francesco si trova costretto a mutare il repertorio di prosa in un meno costoso repertorio di spettacoli per burattini. Durante la Resistenza Gigliola, seppur bambina, partecipò attivamente alle azioni di propaganda clandestina insieme alla famiglia: il teatro viaggiante dei Sarzi costituì infatti un’opportunità preziosa per la diffusione di informazioni e materiali antifascisti, nonché un eccezionale mezzo per esprimere, grazie alla copertura della finzione teatrale, ideali di libertà e di giustizia.
Divenuta adulta, Gigliola si dedicò a diverse attività nell’ambito dello spettacolo: fu una finissima animatrice, una brillante attrice e autrice di testi, oltre che costumista e regista. Nel dopoguerra si trasferì con la famiglia a Roma dove venne a contatto, insieme ad Otello, con il vivace contesto intellettuale che animava la capitale in quegli anni. Risale a quel periodo la produzione di una “Biancaneve” per burattini, da cui ebbe luogo una lunga e fortunata tournée in Italia e in Svizzera. In quegli anni Gigliola partecipò a diverse trasmissioni televisive e produzioni cinematografiche in Italia e all’estero .
All’inizio degli anni 70 approdò a Reggio Emilia dove collaborò con Otello per la realizzazione di diverse creazioni artistiche, in un clima di intensa sperimentazione sui linguaggi e i materiali. A differenza di Otello, Gigliola decise però di specializzarsi prevalentemente nell’ambito del teatro per bambini e ragazzi. Nel 1976 fu a Parma una dei soci fondatori del Teatro delle Briciole, ad oggi una delle realtà più rappresentative e conosciute nel panorama del Teatro Ragazzi in Italia. Con il Teatro delle Briciole realizzò importanti spettacoli, come “Il Piccolo Principe”, “Il Mago di Oz”, “Michelina la strega” e “Perelà l’omino di fumo”. Nel 1981 riprese il lavoro nella compagnia di Otello, il Setaccio, in cui proseguì il suo personale percorso teatrale, dedicandosi al pubblico dei più giovani. Gli spettacoli che la videro autrice e protagonista vennero premiati da un grande successo di pubblico, vincendo premi come “La Rosa d’oro” assegnata dal Festival Teatro Ragazzi di Padova, il “Campogalliani d’oro” e la menzione speciale al Festival del Teatro di figura di Lima in Perù. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò a produzioni di “Teatro da Tavolo” e narrazione, che la resero famosa in tutta Italia come “la Nonna Racconta”.
Nel 2009 Gigliola è stata inserita nell’Atlante del Teatro Ragazzi Italiano, a cura di Mario Bianchi, in qualità di figura capace di influenzare e caratterizzare il Teatro contemporaneo di Narrazione e di Figura. Nel 2010 ha ricevuto l’“Eolo award” alla carriera, uno dei premi più autorevoli del settore.